Recensione Don Giovanni – Oliwa Park

Recensione Don Giovanni – Oliwa Park

È stata una delle rivelazioni del Festival! L’Orchestra Filarmonica Baltica, i solisti ed il Direttore, pure italiano, Massimiliano Caldi, hanno presentato la versione semi scenica dell’opera ad un livello sorprendentemente alto.

L’Orchestra, diversamente che in una sala da opera, ha suonato su un palcoscenico, lasciando ai solisti una sottile striscia di spazio.

L’inventiva degli autori della messa in scena Jakub Kornacki e Jan Łukaszewski ha permesso di gestire e risolvere in modo creativo questi limiti. I solisti sono comparsi in costume e hanno utilizzato gli oggetti di scena. A volte, a causa del poco spazio, l’azione dell’opera si è anche spostata oltre al palcoscenico, rimanendo comunque nello spazio visivo del pubblico.

Anche l’insolita posizione dell’orchestra sulla scena, vicino ai cantanti, non ha creato particolari problemi, nemmeno al direttore d’orchestra che seguiva i cantanti dietro di sè con continue voltate di testa, d’intesa coi cantanti stessi.

L’invito alla collaborazione dei cantanti italiani ha permesso al libretto di Lorenzo da Ponte di suonare in modo naturale e libero anche con articolazioni molto veloci.

La voce del Abramo Rosalen, nei panni del Commendatore, risuonava in modo fenomenale; le arie di Valentina Coladonato (Donna Elvira) e Gustavo de Gennaro (Don Ottavio)  sono state la rappresentazione dell’arte del belcanto nella sua versione migliore, le performance vocali e la recitazione di Salvatore Salvaggio (Leporello) hanno affascinato il pubblico letteralmente dalla prima scena.

(Muzyka 21, ottobre 2014 Artur Matis)

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